Disegno di Leonardo D'Orsi C’è stato per un po’ un giornale, che in realtà non era un giornale (usciva una volta al mese), e che dopo un anno è morto di morte naturale. Lo avevamo chiamato “Za!”, parola che i sanseveresi conoscono bene. “Za!” però si adattava anche al senso del taglio, come variante più perentoria e sciccosa di “Zac”. Nell’autunno del 2004 io e un amico, che chiamerò con lo pseudonimo di Franco Gravino, volevamo divertirci e dare fuoco agli scampoli della nostra giovinezza. Qualsiasi cosa ciò voglia dire. C’erano anche Edgardo Caputo, musicista, produttore e tanto altro, tutto in musica, e Leo D’Orsi, con la d grande o piccola, Leo mi perdonerà, non me lo ricordo. Volevamo fare un giornale. Umoristico, peggio: satirico. All’inizio si era pensato a un giornale “serio”, culturale aut similia (ehm…), ma a me l’idea non piaceva. Volevo continuare a non fare niente. Franco invece era uno che la vita non si limitava a immaginarla. Era motivato. Edgardo sembrava convi...