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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

L'intellettuale in ombra

Qui sto bene. Ci vivo da anni e non ho ancora incontrato un intellettuale.  "Non ne troverai mai uno", mi hanno detto. L'affermazione è perentoria in modo irritante. Perché non è possibile che un chilometro quadrato qualsiasi di un qualsiasi luogo della terra ne sia privo; parlo degli intellettuali, delle sottospecie più varie: scrittori, cioè romanzieri, poeti e saggisti, oppure storici, storici dell'arte, studiosi di tradizioni locali, geografi, enologi e gastronomi (intellettuali anche loro).  Perché da troppo tempo il termine "intellettuale" ha assunto una connotazione negativa, che io non intendo dargli, ma che per qualcuno corrisponde a un insulto.  E poi perché non so se nella categoria degli intellettuali vadano compresi gli artisti. "Qui mancano pure quelli" , mi hanno detto. Un viale sgombro di intellettuali non l'avevo mai visto, prima di trasferirmi qui.  Se si trattasse solo di avvertirne le vibrazioni in un incontro casua...

Autobiografia dell'eco

Soltanto quello che so ho inventato la tua schiena, lo scafo delle vertebre le vene illuminate dal tocco delle  dita e ogni respiro sul vetro un punto  croce, ogni sussulto delle begonie  un singhiozzo delle ossa nella terra - il nostro corpo non era un simulacro noi due impastati di cellule scorza  schiuma e incontrarsi a un semaforo prendersi distrattamente per mano solo un risvolto della separazione - quando sapevo tutto questo nessuna speranza mi molestava nessun bisbiglio di Dio  non dovevo credere che i nostri giorni fossero scorie della stessa truffa però io potevo immaginarti nella paura che tu fossi carne, pube sentirti sbadigliare in un'altra lingua -  tu più giovane di me fibra del vuoto    passavi nel mio sonno la prima volta