Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2021

Il menu del giorno dopo

Sarebbe stato facile il baratto della volontà appassita nella controra – con tutto quello che vuole appassire a ogni svolta dell'alba, a ogni tradimento – sarebbe stato facile in cambio di un aroma che dalla cucina resiste alla prima mano di bianco: la tua pelle il cuore  la confezione di uomo intatta per un piatto di coniglio in umido: era questo il tuo atto di fede (tua madre la candida sterminatrice tuo padre il cacicco delle spezie)   Il pranzo è iniziato da pochi anni – il tango di chi passa nella stanza dei morti dopo il dolce è fedele come un sabato che cade dal lunario   Pronto il sugo il pane non si spezza – il coniglio nessuno ha il coraggio di ucciderlo – e tu che non sai non hai mai saputo l’iridescenza dell’alba che si sfalda nel fiato di un vicolo domenicale – ti siedi a tavola con il sospetto che quel giorno lasciato a mezza strada nella sala da pranzo tu non c’eri, gli altri usciti inseguendo il coniglio. Ex post   La felicità, tutta alimentare, di cu...

Referenze

e non fermarli non ti risparmieranno colpi sulla bocca piena di vetri rotti non chiedere  soldi al  passato e tieni il resto: il  sole un tuorlo disegnato sul muro l'andirivieni de ll'alba  che si sbriciola nella mano  e quel rumore  bianco  un vicolo che odora come un pranzo domenicale  ma niente di quello che eri è stato mai vero come adesso che la tua orma affonda nella paglia e ti strappano a pugni il primo grido di gioia e l'ultimo e ogni tuo osso spezzato è benedetto da chi vuole pagarti lo stipendio e un'arte che della vita conservi inappagato inappagabile il germe di un ritorno possibile nel sapersi qui ora frantumi di una Gènesa  che dica il nostro nome rifletta il nostro volto nascosto nella terra Da  Tersite aveva lineamenti marcati  di Facundo Filiano

Epigrafi provvisorie

Foto di Bert Hardy Il codirosso cieco che una raffica sbatte sul vetro della finestra - almeno lui -  può morire del tutto … Richard H. Bakersfield   Inutile affidarsi alla distrazione dei passanti - le parole enfatiche e fuori corso scritte per loro in loro assenza    le ricorderanno e, in  coda al le frasi, loro: copisti di versi abrasi filologi della lallazione ali destre indolenti assassini redenti in articulo mortis orifizi spretati rumoristi del vizio impresari del bene convertiti più volte sulla via del rimorso : c'è un plotone di encomi per ciascuno di loro ragazzaglie di groupies invecchiate cercandoli - Per ciascuno di loro un monumento in scala conservato nel cellophane un mezzobusto snasato  – potrebbero scampare all'equivoco pagando in anticipo il logografo il marmista perché sbagli il cognome o la data di nascita ma anche su questo punto (forse è inutile aggiungerlo) non...

Prima di attraversare

Foto di René Maltête Non eravamo giovani ma già tanto distratti Facundo Filiano richiami il vento gli cambi il nome cercando un indirizzo sulla mappa io solo un ghirigoro da intagliare – - Non fargli male è un larice  - Mi sembra morto  -  E tu non dirglielo che se una sera non fossi caduta in un'ammaccatura dell'asfalto che se altre volte non fossi inciampata nell'ombra di una pozza in una foglia sarebbe stato solo camminare il tuo avanzare per lapsus a zigzag come procede il filo di imbastitura – la tua fiducia piena  di  parole nelle destinazioni  provvisorie –  uno spezzare rami  come frasi   che qualcuno possa  credere ai tuoi   passi inciampo dopo  inciampo  il lampo di una svista e  ancora un treno  allungo il tratto  per indovinarti  all'incrocio  delle disattenzioni sai che quell'albero non era un salice    

Preavviso senza dimissioni

  Charles de Foucauld Ho pietà di voi che mi amate  solo se rinnego le stagioni  ingorgate nella rada delle mie  ambizioni in pigiama  Mi chiedete di lavorare e di non  piangere anche se sapete che  mi manca il tempo: come ascolto il rumore dei suoi passi  quando aspetto seduto nella sala  lei che arriva che non sa più il mio nome  come posso benedire il suo vizio Ecco lavoro, cancello il sangue  dalle sacre immagini - questo resta  del vostro monumento al dovere:  il mio volto incollato pezzo a pezzo -  anime-giglio, figli di puttana   non vi basta avere avuto ragione? Schiaccio per sbaglio una lumaca e non  maledico più i miei piedi, li chiamo  destino - da ragazzo avrei detto una  preghiera - ora sorrido aprendovi la  porta e anche oggi imparo a ringraziarvi  della vostra indecenza premurosa che mi suona la sveglia nelle arterie ora che accanto a voi saluto il sole e spero che vi ...