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Stazione


 

Mi osserva dalla porta. 

Forse è stata bella; ha pochi denti guasti.

“Vuoi fare l’amore?” mi dice. 

Rispondo una battutaccia, che non la fa sorridere.

Resta lì, mi guarda con occhi di compassione. 

La donna sulla salita che porta all’ospedale.

Ha un bambino in braccio; mi prega di aiutarla. 

La insulto, muoia lei e il bambino; è un nano di trent’anni.

La donna che mi dimentica istante dopo istante. 

La donna che distesa ingoia i baci dell’aria. 

Ha il ventre gonfio. Divora gli anni, le donne.

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