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La distanza dal confine (Tu, lo spettatore)


  
Riposati, smorza il battito sotto
le coperte: che la stanza non veda
e il paesaggio non sospetti
che tu esisti apri gli occhi e guardi.
Il sangue non circola le vene 
si aggrovigliano ma tu continua 
a guardare nel poco d’aria 
che sfreghi con il corpo, guarda
nella fessura indovina il varco.
Il mondo si stringe nelle tue pupille:
la linea del pianerottolo confina
con lo strapiombo, tre vasi di fiori
finti (è questa l'Amazzonia?)
i pesci nuotano nell’ascensore,
il varco che si apre il battito che 
si ferma tu non credergli, affonda 
gli occhi nel bianco: riconosci il mondo
che guarda e scompare prima di te.

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